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SBUCCHIA’
trans.
Coniugato come i verbi in ia’. Togliere la corteccia dai rami (di castagno) per ricavarne bastoni, pali o consimili attrezzi (ved. supra ‘sbrocchetta’). Render liscio, levigato; anche nel senso di ‘migliorare in salute’. I vari autori sono concordi sia nel ritenere il vocabolo, alterazione dell’italiano ‘sbucciare’, derivato da ‘buccia’, sia nel giudicare quest’ultima parola di etimo incerto: ma qui iniziano le differenze perché, mentre Palazzi, 182 non va oltre tale affermazione, Passerini Tosi, 208 e Devoto-Oli, 330 riconducono la voce al lat. mediev. bucea‘scorza medicinale’ e Borgonovo-Torelli a lobucea, da loba, di incerta origine. Il Diz. Etimol. Rusconi, 162, dopo aver dichiarato ‘buccia’ di etimo oscuro, riporta,definendola “audace”, la tesi del Caix che fa derivare la parola “da præputium ‘pelle all’estremità del pene’ che si usa anche con il significato di buccia della frutta”.