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PODE’
intrans.
Pres. indic. Io pòsso, tu puòi(pòi), egli può (pòle), noi possiamo (possiàn, podiàn), voi potéte(podéte), essi pòsson(pòssin); imperf. Io podéo (potéo);fut. io potrò (podrò); pass. rem. iopodéi(potéi, podétti), tu podésti(potésti) egli podé(podétte, poté, potétte), noi podémmo(podéttimo, potémmo), voi podéste (potéste) essi podéttero(potéttero, podérono, potérono); condiz. Io potrèi(podréi(poréi)…essi potrébbero(porébbero, porènno); part. pass. potuto (pduto). Potere, esser in grado, riuscire. Come verbo servile (aggiunto ad un altro verbo all’inf.) vuole l’ausiliare del verbo con cui si lega (’un ho poduto mangia’ tutto quanto; ’un son poduto vini’ a trovatti); come verbo autonomo vuole l’ausiliare avere (“M’hai fatto quell’imbasciata?” ’Un ho poduto’). Assume pure il significato di ‘esser consentito’ (’Un sempre si pol di’ la verità).Usato come verbo indipendente ricorre in particolari locuzioni ’un podenne più (esser al limite della sopportazione); si pole? (è permesso?). (Pennacchi, La pension, 36: ’Un so gnanch’io com’ho poduto fa’ ”). Palazzi, 871 lo fa derivare da un tardo lat. potere, pur segnalando che questo scaturisce dal lat. posse; Borgonovo-Torelli, 217, con lunga e precisa spiegazione, riconducono il verbo al vocabolo lat. potis ‘padrone’.