Dizionario garfagnino

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PATTÓNA 2

s.f.

Castagnaccio; pattona è parola poco diffusa nel dialetto della Garfagnana, dove costituisce verosimilmente un caso di accoglimento di vocaboli provenienti da altre zone: infatti questo ottimo prodotto, realizzato cuocendo nel forno un impasto di farina di castagne, pinoli, acqua, olio, un pizzico di sale, nel vernacolo garfagnino non si chiama pattona, ma, appunto, castagnaccio (ved. supra). Il termine pattona, che tra l’altro fa venir in mente un prodotto pesante e indigesto (quale il castagnaccio certamente non è), proviene da altre parti d’Italia, anche toscane, ed è entrato nel linguaggio della valle del Serchio forse perché portatovi da viandanti, turisti o persone qui trasferitesi e provenienti da altre località che hanno fatto conoscere tale parola ai garfagnini. Palazzi, 810 e Zingarelli, 1145 definiscono il vocabolo come ‘polenta di farina di castagne’, ma evidentemente registrano un significato del termine ignoto in Garfagnana dove la ‘polenta di farina di castagne’ si chiama esclusivamente polenta di neccio ed è, tranne che per la materia prima, completamente diversa dal castagnaccio. Passerini Tosi, 1071 fa derivare il vocabolo dal lat. pactus ‘compatto’, part. pass. di pangere, mentre Mestica, 1136 ipotizza una derivazione da una alterazione di paltona, dal lat. puls ‘polenta’ (D’Arbela, Annaratone, Cammelli 920).