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MÓJE
s.f.
Moglie, sposa, donna unita ad un uomo dal vincolo matrimoniale. Pennacchi impiega anche la variante moja con passaggio dalla terza alla prima declinazione che, forse usata in passato, sembra assai meno comune oggi (ved. la voce precedente). Moje si trova spesso nelle poesie di Bonini (Si pole nasce anco cusì, 22: “Stanotte la mi’ moje, poveretta, / la sintivo‘gnitanto lamenta’ ” ; Dundulin, 55: “E po’, a dilla cun rispetto, cun la moje andava a letto”). Anche Santini (Opinioni sull’anticipo dell’ora legale, 13; Fattoria moderna, 34) preferisce moje. Dal lat. mulier‘donna’.