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INFURBÍSSI
rifless.
Coniugato come i verbi con suff. isc. Diventar furbo, farsi furbo, acquistare in scaltrezza. Dalla radice di ‘furbo’ che Palazzi, 494 e Mestica, 648 fanno derivare, sia pure dubitativamente, dal lat. fur‘ladro’ (che, per poter compiere i suoi crimini, deve essere anche astuto). Passerini Tosi, 614 invece opta per una provenienza dal franc. fourbe, opinione condivisa da Borgonovo-Torelli, 123. Tuttavia pare che le due tesi non divergano, in quanto anche fourbe, stante il suo significato di ‘ladro’, dovrebbe farsi risalire a fur. Anche Battaglia, VI, 489 aderisce sostanzialmente a questa tesi facendo discendere ‘furbo’ dal franc. fourbe (qualificato come gergo dei coquillards (‘mendicanti’) derivato da fourbir‘pulire, nettare’ in quanto il ladro ‘pulisce’ le tasche (o le case) delle sue vittime.In questo senso anche il Diz. Etimol. Rusconi, 418 con rinvio a 406. Il Dizionario Garzanti, 726 ritiene invece fourbe una voce gergale di etimologia ignota.