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INCUMIDA’
trans.
Coniugato come ama’. Dar incomodo, disturbare e, alla forma rifless. ( molto comune), ‘disturbarsi’. Gian Mirola, 22 riporta la poesia Dichiarazione di Giovanni Pinagli, stampata su una cartolina (di quelle in voga un po’ d’anni fa) con a fianco un disegno della rocca di Camporgiano ove si racconta di una persona che intende far la sua brava dichiarazione d’amore a una certa Jaccupina (che è, o si finge, ignara dell’interessamento del suo spasimante) e, per tal motivo, si offre di accompagnarla al mulino, aiutandola a portare il sacchetto della farina. Alla proposta, Jaccupina risponde: “Ma nun occorre che v’incumidate...” e l’uomo replica: “Incumidammi?!... Per vo’, ma son contento!..”. (ved. supra incomoda’).Dal lat. incomodare ‘recar molestia’, composto da in con valore negativo e commodum ‘vantaggio, cosa gradita’.