Dizionario garfagnino

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GNÀNCO

avv. e congiunz.

Neanche, rafforzativo di una negazione. Variante del vocabolo neanco, frequente in Toscana (Pennacchi, Evviva la mi’ Nena, 49: “Adesso se uno cià la cinquecento / e mangia ciccia venti volte al mese / fa sciopero perché, in questo paese, / un lavorante, povero ragazzo, / nun si pole compra’gnanco un palazzo”; Bonini, Mia tinissela com’è, 28: “El mondo ormai edè fatto cusì / che in tutto vol trova’ l’uriginale /e quindi nun c’è gnanco da stupì / se crea la donna fora dal normale”; Santini, L’aquila, l’oca, il cavallo e la lupa, 25; “Quanto a questo, la storia ’un pol fa senza / gnanco dell’oca”). Ovviamente derivato da una storpiatura di ‘neanche’ (composto da ‘né’ ed‘anche’).