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FRULLA’
trans. e intrans.
Coniugato come ama’. Girare vorticosamente attorno al proprio perno. Il dialetto della Garfagnana preferisce tuttavia, in tal senso, il termine prilla’ ed impiega più spesso frulla’in senso traslato (per lo più unito a ‘mente, cervello, testa, capo’) per ‘agitarsi nel cervello, passar per la testa, aver dei ghiribizzi, esser preso da idee balzane’ (che ti frulla in capo?). (Pennacchi, Se artornasse mi pa’, 69: “…e adesso viaggin tutti a quattro rote / vann’a passa’ le feste in duij frulla…”; Bonini, Quando i capelli doventin bianchi, 54: “Tutto ritorna e frulla nella mente”). Tipico del dialetto garf. l’utilizzo del verbo con il significato di ‘buttar via, gettare’ qualcosa che non serve più o che è inutilizzabile (questa lampadina mi pare fulminata: la frullo?). Per consenso unanime dei vari dizionari consultati, trattasi di voce onomatopeica.