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FORMETTÈLLA
s.f.
Letteralmente è una piccola forma di cacio. Gian Mirola – chiosando la poesia di Bonini El cuntadin del curato, 46 – precisa trattarsi di “quelle forme non ancora buone da mangiare”. È certamente notazione puntuale, ma il vocabolo è comune anche per alludere alle comuni forme, pronte o meno per esser consumate, purché di dimensioni inferiori all’usuale e per le quali si usa anche il termine formetta.