Dizionario garfagnino

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CÒTTA

s.f.

Testo; attrezzo da cucina costituito da un pesante disco di ferro piano, senza i bordi rialzati e dotato di un lungo manico del medesimo materiale. Tale strumento è usato sempre insieme ad un altro uguale che gli viene sovrapposto (per questo motivo il vocabolo è usato pressoché esclusivamente al plur. (cotte). In uno dei due piatti (quello inferiore) si versa il prodotto (il composto) che si intende far cuocere come necci, (ved. infra) crisciolette (ved. infra), focacce. Quindi si adagia su di esso l’altro disco ed entrambi si posano sul fuoco, venendo rigirati insieme di tanto in tanto, fino ad ottenere una cialda da riempire o anche da mangiare da sola, come tolta dal fuoco, perché buona così o per esser già stata farcita in precedenza. In molti altri dialetti e nella stessa lingua italiana le cotte si chiamano ‘testi’ dal lat. testu ‘testo, vaso (di terracotta)’. Il termine ‘testo’ è definito dai vari dizionari ‘utensile da cucina di terracotta o vaso dello stesso materiale’. Quanto all’etimologia della parola garfagnina (all’evidenza del tutto diversa dal vocabolo ‘testo’ e pertanto a questo non riconducibile) si potrebbe pensare – ma è tesi personale non verificata e senza sostegno probatorio – che anche le ‘cotte’ garfagnine fossero in origine di terracotta e che, caduto il termine ‘terra’ sia rimasta solo la voce specificativa cotta (cotte) ad indicate il ‘testo’ un po’ come è avvenuto per ‘argilla’ che ha perso col tempo la parola ‘terra’ che lo precedeva e lo contraddistingueva.