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CONTA’
trans. e intrans.
Coniugato come ama’. Verbo dai molteplici significati: ‘numerare, computare’, ma anche ‘essere importante, aver peso nelle cose o nelle decisioni; occupare un posto decisionale di rilievo’ (taci, che ’un conti nulla!). Ancora: ‘prevedere, proporsi, avere in animo, pensare di fare qualcosa’ (conto d’esse di ritorno fra un’oretta); ‘far assegnamento su qualcuno, aver fiducia in lui’. Comune soprattutto nel senso di ‘raccontare’ (una storia, una fola; in tal accezione (ved. infra gonta’). (Pennacchi, Il Togno al Mercato Comun, 115: “Tre giorni di viaggio. Tutto bello / contavimo storielle, si cantava…”). Anche ‘spiegare, illustrare, far presente’ (si veda la filastrocca per bambini che narra di Pietrosacco, andato “al pradaccio / con il libro sottobraccio / per conta’ la su’ragión”).Il verbo ricorre nell’espressione idiom. conta’ la patta (ved. infra).Dal lat. computare (Palazzi, 304; conf. Devoto-Oli, 567), da cum e putare ‘contare’ (Diz. Etimol. Rusconi, 252 con rimando a 238).