Dizionario garfagnino

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COMPÀGNO 2

agg. e s.m.

Identico, uguale. Nella novella L’asino frate (Venturelli, 202) si racconta di due contadini che si recano ad una fiera e qui vedono un asino del tutto simile a quello che era stato loro rubato (infatti si trattava della stessa bestia); il narratore, per esprimere la assoluta somiglianza dell’animale a quello un tempo di proprietà dei contadini, dice: “qui c’era un asino: era tutto compagno al zuo (suo)”. Il vocabolo, come si è detto, viene usato poi anche quale sostantivo per indicare persona con cui si abbiano rapporti di consuetudine ricercata o imposta (vado a giro cun i mii compagni di scuola). L’etimologia della parola − valida ovviamente sia che la si consideri aggettivo, sostantivo o avverbio − va ricercata nelle parole latine cum e panis, ‘che mangia lo stesso pane, che mangia il pane insieme ad un’altra persona’ (Battaglia, XIII, 385; Borgonovo-Torelli, 82, nel confermare la predetta spiegazione etimologica, precisano che il vocabolo è nato come calco della voce gotica gahlaiba(da ga‘con’ e hlaiba‘pane’) ed è stato introdotto dagli eserciti dei Germani.