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CIRINDÒMINI
s.m.
Gaio e chiassoso corteo di ragazzi di 10-12 anni che, per Capodanno, percorrevano correndo le vie del paese cantando Cirindomini, capodanno, arrivedecci a quest’altr’anno, fermandosi agli usci di ogni casa, bussando e chiedendo di ricevere doni (mele, arance, noci, nocciole, caramelle, befanini ed altre cose simili). L’usanza del cirindominiè ricordata anche da Lenzi. Il periodico “La Garfagnana” attesta che la medesima tradizione nella zona di Chiozza è detta celendomini, mentre con lo stesso significato, in altri luoghi della Garfagnana, si usa l’espressione menopio(ved. infra). L’etimologia è molto discussa: per alcuni deriverebbe da girindominiin relazione ai giri fatti dai ragazzi per le vie del pae-se; per altri si dovrebbe far riferimento a cilindomini, da ricollegarsi alle calende (primo giorno) di gennaio, quando aveva luogo questo rito; per altri ancora (ed è la tesi più accreditata) il vocabolo deriverebbe da una contrazione di circoncisio Domini (circoncisione di Gesù), solennità che la Chiesa ricorda appunto il 1 gennaio (cfr. Lorenza Rossi,101, nota 21).