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CERÀGIA
s.f.
Ciliegia, frutto del ciliegio. Il vocabolo, citato da Gian Mirola, 15, è impiegato anche dal Pascoli e viene usato con riferimento a qualunque specie di ciliegie, eccezion fatta per le marasche (ved. infra marasca). che si identificano solo con tale aggettivo, ormai sostantivato. Dal lat. cerasum‘ciliegia’. I nomi dei frutti in latino erano di genere neutro, mentre le piante che li producevano normalmente femminili. Il Diz. Etimol. Rusconi, 218 spiega che il vocabolo discende da ciriegia, dal lat. volg. ceresea derivata da ceresius, ‘ciliegio’ per ilclass. cerasus, dal greco kérasos di etimologia incerta, forse egeo-asiatica.Tra il Cinquecento ed il Seicento la voce ciriegia diventa ‘ciliegia’ perché il dittongo ie dopo ., si pronuncia male; la nuova forma viene probabilmente da Firenze.