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CAVA’
trans.
Coniugato come ama’. Cavare, togliere, tirar fuori con forza. Come per molti altri verbi della prima coniugazione, il part. pass. ha una forma assai diversa dall’italiano, usandosi normalmente cavo e non cavato (mi son cavo una bella soddisfazion!). Il verbo ricorre in molte locuzioni di uso comune quali: ’un cava’ nulla dalla bocca a qualcun ‘non riuscire a fargli dire niente’; cavassela per il rotto della cuffia ‘superare una situazione difficile per un soffio’; (vole’) cava’ il sangue da una rapa ‘cercar di ottenere da qualcuno qualcosa che non è in grado di fare o di dare’. (Pennacchi, Il Togno e il suo primo amore, 55: “Farai la vita cume una signora / che si pole cavà tutte le voje”; Santini, Carlin e il miccio, 42: “Tee cavo io le ruze, animalaccio”). Dal lat. cavus, ‘scavato’ o da cavare ‘rendere cavo, bucare’ (Devoto-Oli, 434).