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BÍSCHERO
s.m.
Legnetto situato nel manico degli strumenti musicali a corda che serve per tendere le corde stesse; nel linguaggio popolare e dialettale è il membro virile. In senso figurato l’accezione più comune è quella di ‘sciocco, grullo, minchione’. È frequente anche la variante biscaro che si trova in Santini, (La radio, 15 e Elezioni amministrative, 29.. Questo vocabolo è segnalato da Gian Mirola, 14 con il significato di ‘sciocco, ma più ancora, quasi un condensato di qualità negative’. A volte, però, è utilizzato con un senso meno dispregiativo (cfr. Pennacchi, Il Togno al Mercato Comun,114: “Du’mesi fa chi si sarebbe sogno/di vede’ un bischeraccio cume il Togno/al Mercato Comun di Brucchiselle?”). La parola è usata non solo in Garfagnana, ma è diffusissima in tutta la Toscana.L’etimo – che per molti autori è sconosciuto – viene ricondotto dal Diz. Etimol. Rusconi, 144 a bisca, a sua volta da un verbo del lat. mediev. biscare, forse da una voce germanica biscator ‘giocatore’. Il vocabolo, in origine indicava il tavolo da gioco, poi il locale in cui si gioca d’azzardo.