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AVVILÍTO
agg.
Più che ‘deluso, depresso, scoraggiato’, il vocabolo ha il significato di ‘sfinito, spossato, angustiato’, dalla fame (ho l’istombico avvilito), dalle fatiche, dalla solitudine. Nella novella Il mago Barbablù (Fole di Garfagnana, 1,11) si legge di due bimbi che, abbandonati dal padre, dopo tanto camminare, erano “stanchi, avviliti, ’un sapean cosa fare”. Evidente l’etimologia da vile.