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AVE’
trans.
Avere, verbo ausiliare. La coniugazione è stata data nelle note di grammatica cui si rimanda. Va ricordato che, specie nel linguaggio di alcuni anni fa, usavano molto le forme noi apiàm, voi éte per il pres. indic.; io aéo(évo), tu aéi(évi), egli aéa(éva; èa) ecc. per l’imperf.; io arò ecc. per il futuro semplice; io étti(èpio épi), tu èsti, egli étte(èpeo épe) ecc. per il pass. rem.; (che) io api, (che) noi apiàm per il cong. pres.; (che) io éssi per il cong. imperf.; io arèi o aréi(arèpi o arépi), egli arè(arèpe o arépe), essi arèpero(arènno) per il cond.; úto per il part. pass. Avere, possedere e con tutti gli altri significati e le funzioni che ha il verbo ‘avere’ nella lingua italiana. Sono però tipiche del linguaggio garfagnino alcune locuzioni idiomatiche quali avelle utecon il significato di‘averle prese, aver subito una (giusta) punizione; avessene per male nel senso di ‘offendersi, risentirsi’; ave’ (a) caro ‘gradire’; ave’ voglia’nel senso di ‘certamente, per carità, come no’ (ved. infra voja 2).Dal lat. habere ‘avere’.